Beppe Ciardi (Venezia 1875 - Quinto di Treviso 1932)

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Beppe Ciardi

Dati biografici sull'artista

Non ebbe bisogno di frequentare scuole per apprendere il mestiere. Il maestro l'aveva in casa: suo, padre Guglielmo e tale maestro che poteva insegnargli più assai del mestiere' anche quello che generalmente non s'insegna.

Da piccolo, Beppe gli stava sempre tra i piedi e rimaneva lunghe ore a guardarlo, quando dipingeva, e per quello spettacolo, che gli pareva il più piacevole del mondo, dimenticava i compiti e le lezioni. Guardando, provandosi, a poco a poco si famigliarizzò, coi pennelli e con la tavolozza, e un bel giorno mise da parte le scienze naturali. che aveva studiato all'Università di Padova, e si diede senz'altro alla pittura. L'attraeva la campagna, l'aria aperta era il suo elemento.

I primi paesaggi furono leggiadramente idillici: peschi e mandorli in fiore, chiare azzurrità di cieli, teneri verdi di prati. Poi, la sua pittura si fece più robusta, più solida, la pennellata più grassa e decisa, i cieli più vasti ed ariosi; paesi ed animali, un'egloga piena d'ampio e vivido respiro, cantata di primavera nella valle del Sile, d'estate sugli altipiani d'Asiago.

Ma lo ispirano anche Venezia, dove nacque nel 1875, e la Laguna; e certe vedute veneziane fra Murano e la Giudecca, certe scene vive, mosse, popolate di figure. talvolta gustosamente episodiche, sono fra i quadri più caratteristici dipinti da lui. E ne ha dipinti tanti, che non è facile catalogarli.

Per ricordarne qualcuno, nomineremo Vacche all'abbeveratoio (Galleria d'A. M. di Venezia), Il carro di fieno (presso il Re), Risveglio di primavera (presso il sig. Carlo Parete, a Genova), Dopo l'uragano (Museo di Barcellona), Saltimbanchi, Vacca Bianca (Galleria d'A. M. di Roma) Fanciulla e Capra (sig. Alessandro Corradini, Firenze), Le curiose, La fiera del redentore, Scena veneziana, Nuvole bianche, ecc. Dal 1891 in poi ha esposto nelle principali mostre italiane e straniere.

Tratto da: La Galleria Pesaro - Arte Italiana Contemporanea

 

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