Bartolomeo Bezzi (Fucine d'Ossana in Val di Sole 1851 - Clès 1923)

Siamo interessati all'acquisto di quadri del pittore Bartolomeo Bezzi

Forniamo gratis le quotazioni dei quadri e dei dipinti di questo pittore

Siete in possesso di opere d'arte, dipinti o acquerelli di questo artista?

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Possiamo fornirvi una valutazione gratuita, immediata e senza impegno, indicandovi i prezzi più recenti del pittore Bartolomeo Bezzi.

Tel.: 328 3151953

Potete inviare le foto via email a:

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

o via WhatsApp: 328 3151953

In caso lo riteniate necessario sarà possibile prenotare gratuitamente un appuntamento in tutta Italia!

La Galleria Berardi è specializzata nelle opere di Bartolomeo Bezzi. Siamo tra i massimi esperti di questo pittore e forniamo le quotazioni e i prezzi in maniera assolutamente gratuita.

In caso di vostro interesse all'acquisto o alla vendita di quadri di Bartolomeo Bezzi siamo in grado di fornirvi tutta la consulenza necessaria. La discrezione, la rapidità nelle risposte, la serietà nella trattativa contraddistingue la Galleria Berardi nella trattativa dei dipinti di valore di questo importante artista.

 
 

bartolomeo bezzi pittore

Bartolomeo Bezzi

Dati biografici sull'artista

Bartolomeo Bezzi nacque a Fucine in Val di Sole il 6 Febbraio 1851 da Domenico geometra e notaio e dalla nobil donna Luigia Tarraboi.

Il padre gli morì presto.

Nel '72 uno zio prete gli forni i mezzi perché potesse andare a Milano e studiare a Brera.

Proprio a quel tempo Filippo Carcano dipingeva la Partita a bigliardo, iniziando colà un realismo più nitido e più essenziale di quella pittura troppo pittoresca e complicata opposta dal Cremona con rapida fortuna alle maniere accademiche. Queste erano ormai sorpassate, tanto è vero che la scuola del Bertini continuava a produrre allievi realisti o cremoniani, o tutto insomma fuorché accademici.

A Bezzi la pittura di Carcano, fondata nella valutazione esatta dei valori e dei rapporti, garbò moltissimo, e nei suoi primi quadri l'influsso di quella pittura è manifesto.

Ma nel 1882 quando i suoi paesaggi dipinti a Verona ottennero all'Esposizione di Roma un successo vivissimo, Bezzi era già lui; e da allora questo paesista giusto e sognante, effettivamente e profondamente diverso dagli altri, fu, anche se non fece scuola, un maestro.

Sensibile e studioso, viaggiando in Italia, in Germania, a Parigi, acquistò una conoscenza dell'arte contemporanea che lo rese uomo di idee larghe, di gusto sicuro, avverso ai colleghi pigri, generoso coi giovani.

Dimorò generalmente a Milano fino al 1890, a Venezia da allora al 1912 quando passa a Verona.

Dal 1914 in poi una malattia di nervi gli impedì di lavorare.

Dopo un breve periodo di miglioramento ricco di propositi, morì a Clès l'8 di ottobre dell'anno scorso.

Chi detterà la storia dei pittori italiani dei nostri tempi, quando il campo sarà sgombro di quelli che fanno troppa fortuna da vivi, scriverà il nome di Bezzi in grande.

La sua poesia raccolta e discreta, talora depressa da una vena di tristezza elegiaca che fu del resto il suo spirito, talora consolata dal candido amore dei mattini sulle acque dei laghi e sui villaggi delle riviere serene; il prestigio della sua arte istintiva e sapiente, che dall'arguta valutazione dei bianchi e dei grigi argentei nelle visioni cerule e chiare, passò facilmente a disporre grandi masse bionde di meriggi autunnali e di tramonti estuosi; riflettono con tanta passione l'eternità divina delle acque, degli alberi e dei cieli, che saranno sempre onorate ed amate.

Ma anche considerata nel suo valore storico, l'arte di Bezzi è importante.

Molti di noi si sono abituati da qualche tempo per motivi differenti a prediligere quelli tra i paesisti italiani che sono più disegnati, più esatti, più costruiti, più presenti a sè stessi; ma Bezzi coi suoi paesaggi lirici, diffusi e soffusi, talvolta accennati con grandiosa vaghezza, si ricongiunge a tradizioni nostre e gloriose, nobilissimamente.

Vero è che egli sembrò imparentarsi coi paesisti romantici francesi e con altri che derivarono da quelli, ma bisognerebbe finalmente stabilire quanta parte abbia avuta l'antica pittura italiana, specialmente la pittura veneziana, nel determinare l'arte recente di altri luoghi.

Quest'arte non risulterà certo minore per ciò, ma forse taluno dei nostri che oggi si direbbe derivato da esempi recenti e stranieri, apparirà spiegato meglio da remoti precedenti locali.

Forse allora anche Bartolomeo Bezzi, a chi considererà al di là delle sue forme esteriori l'essenza dell'arte sua, apparirà più autentico e maggiore, e invece che mezzo inglese e mezzo francese, - come si disse da giudici superficiali e male accorti - tutto veneto.

NINO BARBANTINI.

Tratto da: Le Biennali di Venezia - XIV - Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.
Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookies policy.